EMANUELA REALE
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In una città come Bolzano la vicinanza con le montagne crea un vincolo stretto con la natura e con un paesaggio in continuo mutamento; il progetto è un progetto di suolo, costruzione di un paesaggio in cui trovano equilibrio la complessità sociale e la variazione delle altezze. I limiti dello spazio s’interpretano come un foglio in bianco in cui si crea un’orografia artificiale. Gli obiettivi sono diversi: da un lato si crea una scultura di grandi dimensioni, che è l’intero parco, e dall’altro l’intenzione di usarlo come se si trattasse della natura stessa. Non esistono zone predeterminate per la sosta o per lo svolgimento di azioni specifiche: ciascun fruitore sceglie la propria porzione di natura modificata come se si trovasse in un ambiente naturale. L’intervento genera un ambiente in relazione costante con il ciclo delle stagioni, il cambio delle temperature e delle condizioni atmosferiche. I triangoli permettono di “piegare” il piano del parco dando origine a curvature prossime alla realtà naturale. Essi sono anche gli elementi unificatori di tutto lo spazio: i più numerosi sono quelli rivestiti da un manto erboso, altri sono corpi illuminanti, alcuni identificano il percorso in pietra alla quota della strada, e altri ancora sono pannelli fotovoltaici. Dall’esterno, dai vialetti dei giardini limitrofi, dai marciapiedi e dalla strada, si percepisce il limite del parco come un contenitore per la scultura di terra. Il parco, oltre a mantenere gran parte della superficie a verde, è inoltre interamente sostenibile: è prevista la raccolta delle acque meteoriche e il loro riutilizzo per l’irrigazione, l’impiego di pannelli fotovoltaici per l’illuminazione notturna, l’utilizzo di materiale riciclato per la struttura di contenimento della terra e l’integrazione dei percorsi pedonali e ciclabili.
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