Incontro sull’architettura organica vivente 13 Ottobre 2004 2004 13/10/2004 L’ARCHITETTURA COME IMMAGINE ESTERIORE VISIBILE DELLA NATURA DELL’UOMO La decisione di proporre questo tema alla riflessione non solo degli “addetti” ai lavori, ma alla “cittadinanza” in generale, nasce dall’esigenza, e oserei dire dalla necessità, di ritrovare un punto di vista organico-vivente nella relazione uomo-natura, oggi così gravemente e, a vari livelli, compromessa. In questo senso vorremmo individuare un percorso esperenziale-conoscitivo che riveli la stretta corrispondenza dell’uomo con il proprio ambiente, intesa come rapporto e consonanza, attraverso la sintesi di tre elementi: il sentimento di comprensibilità, di controllabilità e di significazione. Mentre l’architettura “sacra” di un tempo rappresentava immediatamente la relazione dell’uomo con gli elementi cosmico-spirituali (basti pensare alla funzione del “tempio”greco ) e conteneva in sé quell’elemento religioso-risanatore derivante dal rapporto diretto con la “divinità”, oggi è senza dubbio necessario un intervento “mediato”e “intenzionale” che possa accordare la corrente plasmatrice interiore con gli eventi esterni, accrescendo la nostra consapevolezza e autoconoscenza, contribuendo a migliorare lo stato di “salute” dell’uomo e di “equilibrio” generale con l’ambiente. Le forme architettoniche implicano infatti forme di vita.: da qui la ricerca di quelle forme della natura che risveglino una nuova consapevolezza, di pensare le funzioni concretamente e riferirle all’uomo.Le forme non sono solo belle, esse conducono, dialogano(sorprendono),stimolano, avvolgono. Contengono volontà=intuizione.L’architettura plasma,offre possibilità di stimoli. Si potrebbe aggiungere che compito dell’architettura sia quello di creare condizioni e spazi in cui l’uomo, attraverso il risveglio del proprio stato di coscienza venga aiutato a compiere questo percorso evolutivo di libertà. Ogni epoca della storia ha sviluppato una particolare esperienza e quindi una specifica concezione della realtà nell’ambito dell’ evoluzione dell’umanità, in relazione alla trasformazione degli stati di coscienza che l’uomo ha attraversato. L‘attuale epoca moderna esprime una visione della realtà che è scientifica e tecnica: oggi il modello per l’architettura moderna è quello che vede l’edificio, la città come una “macchina”. Questa concezione, accanto ad indubbi meriti e conquiste in termini di ampliamento dei mezzi e delle conoscenze, di diffusione e controllo dei beni , ha però ormai dimostrato tutti i suoi lati negativi. Da qui la nascita di un impulso a cercare un riequilibrio in tutti i campi (sociale,economico, psicologico,medico) nei termini di uno sviluppo che sia “sostenibile” dall’uomo e dal mondo. Ma anche l’architettura “sostenibile”(che sia bioecologica, bioclimatica, naturale) non andrà al cuore del problema se non svilupperà un ‘immagine dell’uomo e del mondo che sia aderente alla loro vera natura. Un’indagine della realtà che sia rigorosa e scientifica ma che si estenda alla sua dimensione non solo materiale, ma anche soprasensibile e spirituale.Una vera forma architettonica adeguata e in relazione con la dimensione “vivente” è quella generata dai processi formativi che operano in natura, nel mondo dell’organico.Da qui la necessità di passare da una impostazione inorganico-statica(carattere del non vivente, del “minerale”) ad una organico-dinamica (carattere del “vegetale”) dove la qualità fondante è quella della trasformazione, della “metamorfosi”. Anche nell’architettura possiamo così ritrovare le manifestazioni della vita animica dell’uomo e della sua natura essenziale spirituale. E non per un ritorno ad una visione mistico-visionaria, o ad una antica tradizione ormai inaccessibile all’uomo moderno,ma perchè la nostra cultura ha bisogno di un pensiero che, senza perdere chiarezza e razionalità, si appropri consapevol- mente di un elemento vitale. Questa impostazione, esposta qui in modo sintetico e semplificato, deriva dalla concezione “antroposofica” che R.Steiner ha promosso prima come pensatore,filosofo e scienziato, poi come artista ed architetto, dando molteplici impulsi, pratici ed etici,nei più vari campi(medicina, pedagogia, arte , scienze sociali,scienze naturali ,agricoltura),creando un organi- smo, la Società Antroposofica Universale, con sede a Dornach, a Basilea,dove sorge l’edificio da lui stesso ideato e realizzato secondo i principi testè esposti, il Goetheanum. Il percorso che proponiamo durante questo convegno si articolerà in tre giornate di studio e di ricerca, attraverso momenti laboratoriali che saranno oggetto di approfondimento teorico-pratico per gli studenti della Facoltà di Architettura di Siracusa. Seguendo lo schema proposto da Steiner cercheremo di approfondire la relazione tra Uomo e Architettura a partire dalla corrispondenza tra organismo dell’Io e spazio, tra corpo vitale e Forma (Architetto S.Andi), dalla relazione tra elemento animico e Luce /Colore (Pittore S.Tamburrini). Le giornate di lavoro saranno così articolate : 25 novembre 2004 ore 16.00 (Saluti del Pres.della Prov.Reg. di SR, del Preside della Facoltà di Arch., del Pres. Dell’Ord.degli Arch.P.P.C della Prov.di SR,dell’Ing. R.De Benedictis,della Dott.M.Coppa) 17.30-19.00 (Relazioni Dott.Carmelo Samonà e Arch. S.Andi) 26 novembre 2004 ore 9.00-11.00 (Laboratorio di S.Andi con studenti della Facolta’di Architettura) 11.00-13.00 (Laboratorio di V.Tamburrini “ “ “ ) 16.00-17.30 (Laboratorio di S.Andi “ “ “ ) 17.30-19.00 (Laboratorio di V.Tamburrini “ “ “ ) 27 novembre 2004 ore 9.00-13.00 (Conclusioni e dibattito con S.Andi,V.Tamburrini e C.Samonà) ScriviDevi essere loggatoper commentare.